Con l'arrivo delle vacanze a volte ci si trova impreparati a situazioni poco simpatiche che mettono molti in difficoltà
“Un turista informato è un turista più sicuro”: per questo è stata realizzata in sette lingue la Carta dei diritti del turista, disponibile on line, anche in versione sfogliabile. E’ uno strumento di agevole consultazione, che sintetizza tutti gli elementi essenziali della normativa vigente e contiene informazioni utili al turista in occasione dell’organizzazione di un viaggio o di una vacanza.
cit. governo.it
martedì 9 luglio 2013
Promozione dell’occupazione, IVA e altre misure fiscali: leggi il decreto legge in Gazzetta Ufficiale
E’ stato pubblicato sulla gazzetta ufficiale il Decreto legge n. 76/2013 del 28 giugno 2013 che mette in atto degli interventi urgenti percontrastare la disoccupazione
e, in particolar modo, incentivare
l’assunzione di giovani e la coesione sociale. Nel testo firmato dal Governo sono presenti anche le decisioni sull’IVA (e la permanenza dell’Imposta al 21%) e altre misure fiscali a vantaggio e a supporto delle imprese.
Nello specifico sono incluse:
-misure per l’assunzione a tempo indeterminato dei giovani
-interventi straordinari pe favorire l’occupazione, soprattutto giovanile
-Misure urgenti per l’occupazione giovanile e contro la povertà nel Mezzogiorno – Carta per l’inclusione
-Misure per la velocizzazione delle procedure in materia di riprogrammazione dei programmi nazionali cofinanziati dai fondi strutturali e rimodulazione del piano di coesione Nazionale
-Misure per l’attuazione della Garanzia dei giovani” e la ricollocazione dei lavoratori destinatari dei cosiddetti ammortizzatori sociali in deroga
-Disposizioni in materia di istruzione e formazione
-Disposizioni in materia di rapporti di lavoro
-Banca dati politiche attive e passive
-Disposizioni in materia di politiche previdenziali e sociali
-Disposizioni in materia di IVA e altre misure urgenti in materia fiscale e di impegni internazionali
cit corriere informazione.it
martedì 18 giugno 2013
Rapporto 2013 sulle acque di balneazione
Mare: Emilia Romagna e Veneto al 100%. Laghi e fiumi: Trentino al 81,58%, Bolzano al 92,31% – Il tutto è ora controllabile con un click sul portale del Ministero
Mare e laghi italiani primi in Europa e promossi a pieni voti.
Secondo il Rapporto 2013 sulla qualità delle acque di balneazione in Italia, curato dal ministero della Salute, il 96,6% delle acque di balneazione sono conformi alla normative europee, con un incremento registrato del +4,8% rispetto al 2011.
Questo ci rende, in pratica, i primi in Europa per la balneabilità delle acque marine e lacustri e lo stato delle acque interne (laghi e fiumi.
Il dato è contenuto nel Rapporto 2013 presentato alla stampa dal Ministro Beatrice Lorenzin.
La Direttiva 2006/7/CE, in coerenza con le linee strategiche europee, oltre che sul controllo e sul monitoraggio, punta maggiormente, rispetto alla normativa preesistente, sulla gestione integrata, basata anche sull’utilizzo dei dati ambientali, sulla prevenzione, sull’informazione e sulla partecipazione pubblica al processo decisionale, al fine di utilizzare i cittadini come leva per promuovere interventi di miglioramento ambientale ed esercitare conseguentemente azioni che impattano significativamente sulla salute, sull’economia e sullo sviluppo.
IL D.L.vo 116/2008, che recepisce la Direttiva, è infatti finalizzato a proteggere la salute umana dai rischi derivanti dalla scarsa qualità delle acque di balneazione attraverso la protezione ed il miglioramento ambientale. La conservazione e la tutela delle nostre coste e acque di balneazione, una delle più preziose risorse naturali del nostro Paese, non può prescindere dalla realizzazione di misure di risanamento adeguate, al fine di garantire una buona qualità delle acque, con una conseguente riduzione dei rischi sanitari associati.
A questo scopo il coordinamento dell’azione dei Ministeri della Salute e dell’Ambiente, degli Istituti scientifici di riferimento, delle Autorità regionali e locali, risulta fondamentale.
Consulta il Portale delle acque di balneazione, con le mappe e i dati sulla balneabilità, da oggi anche per smartphone e tablet.
Consultate anche il servizio dell'Arpa dove venie riportata l'idoneità di balneazione sul vostro litorale http://www.arpalazio.net/main/
Cit Ministero della salute
Mare e laghi italiani primi in Europa e promossi a pieni voti.
Secondo il Rapporto 2013 sulla qualità delle acque di balneazione in Italia, curato dal ministero della Salute, il 96,6% delle acque di balneazione sono conformi alla normative europee, con un incremento registrato del +4,8% rispetto al 2011.
Questo ci rende, in pratica, i primi in Europa per la balneabilità delle acque marine e lacustri e lo stato delle acque interne (laghi e fiumi.
Il dato è contenuto nel Rapporto 2013 presentato alla stampa dal Ministro Beatrice Lorenzin.
L’Italia, con oltre 5.500 aree di balneazione, rappresenta il Paese europeo con il maggior numero di acque, più di un quarto del totale europeo.
I dati sulla qualità di tutte le acque di balneazione dimostrano, nel 2012, una percentuale di conformità del 96% ai valori obbligatori previsti dalla Direttiva europea 2006/7/CE, con un incremento del +4,8% rispetto all’anno precedente.
In particolare:
- per le acque marine si passa da una conformità del 91,9% nel 2011 ad una del 96,6% nel 2012, con un incremento del +4,7% rispetto all’anno precedente
- per le acque interne si passa da una conformità dell’85,8% nel 2011 ad una del 91,6% nel 2012, con un incremento del +5,8% rispetto all’anno precedente.
IL D.L.vo 116/2008, che recepisce la Direttiva, è infatti finalizzato a proteggere la salute umana dai rischi derivanti dalla scarsa qualità delle acque di balneazione attraverso la protezione ed il miglioramento ambientale. La conservazione e la tutela delle nostre coste e acque di balneazione, una delle più preziose risorse naturali del nostro Paese, non può prescindere dalla realizzazione di misure di risanamento adeguate, al fine di garantire una buona qualità delle acque, con una conseguente riduzione dei rischi sanitari associati.
A questo scopo il coordinamento dell’azione dei Ministeri della Salute e dell’Ambiente, degli Istituti scientifici di riferimento, delle Autorità regionali e locali, risulta fondamentale.
Consulta il Portale delle acque di balneazione, con le mappe e i dati sulla balneabilità, da oggi anche per smartphone e tablet.
Consultate anche il servizio dell'Arpa dove venie riportata l'idoneità di balneazione sul vostro litorale http://www.arpalazio.net/main/
Cit Ministero della salute
lunedì 17 giugno 2013
Trasforma l'imu versata in buoni vacanze

cit :quotidiano travel
domenica 16 giugno 2013
Firma la petizione " Libero cane in libera spiaggia"
Nonostante il tempo tutt’altro che mite, l’estate sta arrivando, e con essa le prime segnalazioni di proprietari di cani cacciati dalle spiagge libere o dalle battigie.
Proprio per questo AIDAA, Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente, lancia anche quest’anno la sua campagna “Libero cane in libera spiaggia”.
La campagna consiste in tre attività: segnalazione, consulenza e petizione da inviare al nuovo ministro del turismo. L’obbiettivo? Ottenere che il 20% degli arenili pubblici italiani (ossia 1600 degli 8000 Km di costa italiana tra mare, laghie fiumi) siano strutturati ed aperti ai bagnanti con animali.
Dal 2007, anno di inizio della campagna, qualche piccolo passo in avanti è stato fatto, ma ancora molto resta da fare.
Oltre alla petizione, per quest’anno AIDAA metterà a disposizione il proprio servizio di tutela legale sui cani in spiaggia: per chiunque ne avesse bisogno è possibile avere consulenza online tutta l’estate scrivendo atribunaleanimali2@libero.it oppure telefonando al 3926552051 tutti i giorni dal primo giugno al 30 settembre dalle ore 13.00 alle 15.00.
Per firmare la petizione “Libero cane in libera spiaggia”, ed unirsi unirsi agli oltre 18.000 italiani che hanno già firmato, basta collegarsi al sito www.firmiamo.it/liberaspiaggiapercani e seguire le semplici istruzioni.
Fonte: AgenParl
A livello normativo statale non esiste alcun divieto di far entrare i cani nei pubblici esercizi, al guinzaglio e con museruola, salvo quelli in cui si producono alimenti. Ai sensi dell'art.83, lettera d) del Decreto del Presidente della Repubblica 8 febbraio 1954 n.320, recante "Regolamento di Polizia veterinaria", gli animali dovrebbero poter accedere a qualunque luogo pubblico o pubblico esercizio, salvo che non sia segnalato il divieto con apposito cartello, a cui deve corrispondere sul piano sostanziale un apposito certificato amministrativo rilasciato all'esercente dal comune. Recentemente , in seguito al ripetersi di incidenti provocati da cani considerati "di indole aggressiva" lasciati incustoditi, bisogna ricordare che quando si conduce un animale in luoghi pubblici si sono aggiunte le prescrizioni contenute nell' Ordinanza contingibile ed urgente concernente la tutela dell'incolumità pubblica dall'aggressione dei cani. (G.U. Serie Generale n. 68 del 23 marzo 2009)- del Ministero della Salute.
Tale Ordinanza ribadisce che il proprietario di un cane o chiunque, a qualsiasi titolo, accetti di tenere un cane non di sua proprietà è sempre responsabile del benessere, del controllo e della conduzione dell'animale e risponde, sia civilmente che penalmente, dei danni o lesioni a persone, animali e cose provocati dall'animale stesso, che il cane deve essere sempre tenuto al guinzaglio ad esclusione delle apposite aree individuate dai comuni, individua alcune razze canine aggressive, tra cui ad es. pitbull, rottweiler, dogo argentino, american bulldog, mastino dei Pirenei, cane corso, mastino napoletano, doberman.
La materia, tuttavia, viene dunque regolata a livello locale dai sindaci che, di norma, emanano ordinanze o adottano regolamenti ad hoc, (aggiungo nel rispetto delle norme previste)
Si consiglia quindi al turista proprietario di cane di controllare cosa prevede il comune dove intende recarsi in vacanza.. È bene ricordare, però, che anche il cane e il suo padrone devono rispettare alcune norme improntate alla buona educazione: non disturbare gli altri cani e le persone, far indossare al cane guinzaglio o museruola e pulire dove si sporca.
cit: http://www.regione.lazio.it/rl_turismo/?vw=contenutidettaglio&id=91
A livello normativo statale non esiste alcun divieto di far entrare i cani nei pubblici esercizi, al guinzaglio e con museruola, salvo quelli in cui si producono alimenti. Ai sensi dell'art.83, lettera d) del Decreto del Presidente della Repubblica 8 febbraio 1954 n.320, recante "Regolamento di Polizia veterinaria", gli animali dovrebbero poter accedere a qualunque luogo pubblico o pubblico esercizio, salvo che non sia segnalato il divieto con apposito cartello, a cui deve corrispondere sul piano sostanziale un apposito certificato amministrativo rilasciato all'esercente dal comune. Recentemente , in seguito al ripetersi di incidenti provocati da cani considerati "di indole aggressiva" lasciati incustoditi, bisogna ricordare che quando si conduce un animale in luoghi pubblici si sono aggiunte le prescrizioni contenute nell' Ordinanza contingibile ed urgente concernente la tutela dell'incolumità pubblica dall'aggressione dei cani. (G.U. Serie Generale n. 68 del 23 marzo 2009)- del Ministero della Salute.
Tale Ordinanza ribadisce che il proprietario di un cane o chiunque, a qualsiasi titolo, accetti di tenere un cane non di sua proprietà è sempre responsabile del benessere, del controllo e della conduzione dell'animale e risponde, sia civilmente che penalmente, dei danni o lesioni a persone, animali e cose provocati dall'animale stesso, che il cane deve essere sempre tenuto al guinzaglio ad esclusione delle apposite aree individuate dai comuni, individua alcune razze canine aggressive, tra cui ad es. pitbull, rottweiler, dogo argentino, american bulldog, mastino dei Pirenei, cane corso, mastino napoletano, doberman.
La materia, tuttavia, viene dunque regolata a livello locale dai sindaci che, di norma, emanano ordinanze o adottano regolamenti ad hoc, (aggiungo nel rispetto delle norme previste)
Si consiglia quindi al turista proprietario di cane di controllare cosa prevede il comune dove intende recarsi in vacanza.. È bene ricordare, però, che anche il cane e il suo padrone devono rispettare alcune norme improntate alla buona educazione: non disturbare gli altri cani e le persone, far indossare al cane guinzaglio o museruola e pulire dove si sporca.
cit: http://www.regione.lazio.it/rl_turismo/?vw=contenutidettaglio&id=91
sabato 15 giugno 2013
Il diritto di accesso alle spiagge … un diritto poco applicato

" L'accesso libero alle spiaggie" .
Anche se le ordinanze sono molto chiare in merito succede che molti concessionari non si attengono a tali disposizioni mettendo in difficoltà i cittadini vietando loro un diritto.
In effetti la spiaggia è un bene demaniale deputato all’uso promiscuo di ogni persona per cui una limitazione irreversibile comprimerebbe un diritto ed una libertà non tollerabile dall’ordinamento.
Gli ingressi di norma devono essere segnalati h 24 come descritto sull'ordinanza comunale all'art. 1 e ribadito sulla stessa all'art 10 permettere a ogni persona di accedere al raggiungimento della battigia senza problemi e ostacoli burocratici .
Le ordinanze devono essere esposte dall'inizio dell'apertura stagionale dello stabilimento alla chiusura e non con foglietti incompleti (basta ingrandire la foto per capire) e diciture incomplete e poco chiare in particolar modo la mancanza dell'ordinanza comunale che a Anzio dove vivo si fa fatica a trovare perchè non esposta sull'albo pretorio cartaceo ne tanto meno on line come da art. 11 disposizioni finali della stessa.
http://pubblicazioni.saga.it/publishing/AP/index.do a oggi 15/Giugno 2013 ore 11.15 .
Mi è accaduto come da foto allegata trovare 4 fogli incompleti e l'arroganza di un addetto che mi intimava urlando di uscire dallo stabilimento che per tutta la sua estenzione circa 1200 ml non ha una indicazione o un cancello aperto h24 che ti permetta di accedere liberamente
Per quanto riguarda gli animali che è diventano una conseguenza di tali atteggiamenti vi riporto al post pubblicato precedentemente
Al di fuori di tale tutela politica od amministrativa il singolo cittadino potrebbe azionare una pretesa risarcitoria nei confronti dell’ente comunale per non avergli garantito arenili a fruizione libera idonei a garantire una libera esplicazione della propria personalità nel periodo estivo o, addirittura, denunciare il gestore dello stabilimento balneare ex art.610 c.p. (L. Delpino, Diritto Penale, parte Speciale, Simone, pag.560 e ss) per avergli impedito l’ingresso nel proprio stabilimento balneare nei casi in cui questo sia imposto dall’ordinamento.
Non resta sperare che gli organi competenti verificano questo rituale che ormai ha preso una brutta piega
Visto che ormai l'estate è iniziata per coloro che desiderano informarsi in merito alla disposizione comunale balneare possono scaricare qui nel frattempo il documento pubblico mancante sull'albo pretorio on line...

Ordinanza Balneare scarica
mercoledì 12 giugno 2013
Viaggiare con gli animali .. in spiaggia
Andare in vacanza al mare può essere complicato per chi possiede un cane; la maggior parte degli alberghi e delle spiagge italiane, infatti, non accetta animali. La limitazione dell'accesso agli animali sulle spiagge è di competenza dei comuni che attraverso specifiche ordinanze ne regolano tempi e modi. Ad esempio Roma Capitale non fa eccezione prevedendo esplicitamente il divieto di accesso ai cani alle spiagge durante la stagione balneare, nelle ore di frequenza del pubblico, negli spazi pubblici attrezzati per la ricreazione ed il gioco dei bambini, nonché, nei supermercati e nei negozi alimentari in genere.
Di giorno, le spiagge dei litorali laziali sono quasi sempre vietate ai cani, generalmente fino alle 20.00. In molti casi, l'accesso è libero dopo il tramonto.
Per poter vietare l'ingresso alla spiaggia ai bagnanti con cane al seguito, occorre però che i comuni, come detto sopra, emettano un'ordinanza che preveda il divieto motivato e l'estensione oraria di tale divieto e che la medesima ordinanza firmata dal sindaco, da un assessore delegato o dal comandante dei vigili urbani, sia pubblicata sugli albi pretori dei singoli comuni e riportata sui cartelli di divieto affissi nei luoghi pubblici. Se manca solo una di queste indicazioni, l'ordinanza non è valida.
E' in crescita il numero dei lidi che consentono l'ingresso ai cani e molti stabilimenti si sono attrezzati per ospitare al meglio i turisti accompagnati da un animale.
Su iniziativa del Ministro del Turismo si è recentemente inaugurata una campagna per incentivare i Comuni ad aprire le spiagge ai cani: per scoprire dove sono basta visitare il sito http://www.turistia4zampe.it/, dove si trovano tutte le strutture, dagli hotel alle spiagge, che accettano gli animali.
Negli ultimi anni sono sorte anche nel Lazio alcune spiagge attrezzate per cani, in grado di offrire loro ogni confort: ombrelloni dotati di ciotola per l'acqua, lettini ad hoc, aree gioco e zone apposite per fare il bagno.
cit. http://www.regione.lazio.it/rl_turismo/?vw=contenutidettaglio&id=91
Quanto sopra descritto e sulla disposizione regionale.
La AIDAA ci informa che anche i cartelli che prevedono tale divieto devono recare sul retro il numero dell’ordinanza comunale di riferimento e la data di scadenza.
Di giorno, le spiagge dei litorali laziali sono quasi sempre vietate ai cani, generalmente fino alle 20.00. In molti casi, l'accesso è libero dopo il tramonto.
Per poter vietare l'ingresso alla spiaggia ai bagnanti con cane al seguito, occorre però che i comuni, come detto sopra, emettano un'ordinanza che preveda il divieto motivato e l'estensione oraria di tale divieto e che la medesima ordinanza firmata dal sindaco, da un assessore delegato o dal comandante dei vigili urbani, sia pubblicata sugli albi pretori dei singoli comuni e riportata sui cartelli di divieto affissi nei luoghi pubblici. Se manca solo una di queste indicazioni, l'ordinanza non è valida.
E' in crescita il numero dei lidi che consentono l'ingresso ai cani e molti stabilimenti si sono attrezzati per ospitare al meglio i turisti accompagnati da un animale.
Su iniziativa del Ministro del Turismo si è recentemente inaugurata una campagna per incentivare i Comuni ad aprire le spiagge ai cani: per scoprire dove sono basta visitare il sito http://www.turistia4zampe.it/, dove si trovano tutte le strutture, dagli hotel alle spiagge, che accettano gli animali.
Negli ultimi anni sono sorte anche nel Lazio alcune spiagge attrezzate per cani, in grado di offrire loro ogni confort: ombrelloni dotati di ciotola per l'acqua, lettini ad hoc, aree gioco e zone apposite per fare il bagno.
cit. http://www.regione.lazio.it/rl_turismo/?vw=contenutidettaglio&id=91
Quanto sopra descritto e sulla disposizione regionale.
Attenzione!!
La AIDAA ci informa che anche i cartelli che prevedono tale divieto devono recare sul retro il numero dell’ordinanza comunale di riferimento e la data di scadenza.
Altrimenti se pure in presenza di una ordinanza regolarmente firmata il divieto
è da considerarsi nullo. Pertanto invitiamo tutte le famiglie ed i proprietari
di cani che decidono di portare fido in spiaggia a verificare che esistano
realmente le ordinanze e che i cartelli di divieto contengano le informazioni
regolamentari
altrimenti qualunque richiesta di allontanarsi dalla spiaggia con il proprio cane fatta anche dai vigili è illegale e ogni eventuale multa impugnabile davanti al giudice di pace e quindi contestabile senza essere preventivamente pagata.
altrimenti qualunque richiesta di allontanarsi dalla spiaggia con il proprio cane fatta anche dai vigili è illegale e ogni eventuale multa impugnabile davanti al giudice di pace e quindi contestabile senza essere preventivamente pagata.
“Invitiamo
tutti i possessori di cani che decidono di portare i loro animali in spiaggia a
verificare la regolarità dei cartelli di divieto e se possibile a fotografarli
con il telefonino specialmente se sono illegali come nella metà dei casi che ci
vengono segnalati – ci dice Lorenzo Croce presidente AIDAA – è importante anche
fare un salto in municipio per vedere se esiste la relativa ordinanza di
divieto, sono molti infatti i comuni che si limitano a piantare i divieti sulle
spiagge e ad incassare le relative, salate, multe senza aver emesso ordinanze o
senza aver messo i cartelli di divieto regolamentari.
A fronte dell’illegalità diffusa da parte delle amministrazioni comunali,occorre che i cittadini imparino a difendersi e a far valere i propri diritti fino in fondo. Se si trovano situazioni
del genere chiediamo che ci vengano segnalate al servizio online segnalazione reati@libero.it di AIDAA meglio se con foto allegata in modo che anche noisi intervenga contro questi che non esito definire come divieti-truffa”.
A fronte dell’illegalità diffusa da parte delle amministrazioni comunali,occorre che i cittadini imparino a difendersi e a far valere i propri diritti fino in fondo. Se si trovano situazioni
del genere chiediamo che ci vengano segnalate al servizio online segnalazione reati@libero.it di AIDAA meglio se con foto allegata in modo che anche noisi intervenga contro questi che non esito definire come divieti-truffa”.
fonte: AIDAA
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